Redatto da Oltre la Linea.
In Svezia gli alunni sono costretti a partecipare agli scioperi per il clima lanciati dall’attivista Greta Thunberg. Come riporta Voice of Europe, una scuola a Umeå, nella regione settentrionale della Svezia, ha costretto i suoi alunni di età compresa tra 6 e 11 anni a partecipare allo sciopero climatico dello scorso venerdì – nonostante la costituzione svedese proibisca la partecipazione obbligatoria ai movimenti politici. Nessun insegnante sembra aver protestato contro la decisione.
La direzione e gli insegnanti della scuola Västangård di Umeå hanno deciso che venerdì tutti i bambini si sarebbero riuniti per la manifestazione congiunta sul clima. I genitori dei bambini sono stati informati via mail della decisione e sono stati anche invitati a partecipare.
Svezia, alunni obbligati a partecipare agli scioperi di Greta
Gli alunni sono stati costretti a unirsi allo sciopero, secondo quanto riportato dal quotidiano Nyheter i Västerbotten. Anders Ågren, politico conservatore della città svedese, è sconvolto. «È uno scandalo oltre ogni immaginazione! Per cominciare, è sbagliato scioperare durante le ore di scuola. Ma la parte più grave di ciò è che gli insegnanti e la direzione della scuola costringono ovviamente gli studenti a scioperare. Mostra una completa mancanza di giudizio da parte degli adulti. Cosa succederà dopo? Tutti gli alunni saranno costretti a partecipare alle dimostrazioni del 1 ° maggio, solo perché la direzione della scuola ritiene che sia una buona idea» sottolinea.
Comportamento illegale
Secondo la costituzione svedese, Regeringsformen, 2 capitolo §2, è illegale forzare i bambini a partecipare allo sciopero. «Nessuno deve essere costretto dal pubblico a presentare le proprie opinioni in termini politici, religiosi, culturali o di altro tipo. Né qualcuno deve essere costretto dal pubblico a partecipare a luoghi per formulare opinioni o manifestare, o altra unione politica, comunità religiosa o altra sede per opinioni espresse nella prima frase», afferma la costituzione.
Svezia, la rete dietro Greta Thunberg
Cominciamo col spiegare chi è lei: Greta Thunberg, classe 2003, nata in Svezia, dal 20 agosto 2018 inizia la sua protesta di fronte il Parlamento di Stoccolma. Il suo slogan, scritto sul cartello che è solita tenere in mano, è: Skolstrejk för klimatet (Sciopero della scuola per il clima). A completare il quadro c’è inoltre la Sindrome di Asperger, malattia di cui Greta Thunberg è vittima, molto simile all’autismo ma con effetti e complicazioni meno gravi.
Ebbene, com’è possibile che una ragazzina come molte altre, che porta avanti una battaglia perlopiù legittima, sia diventata in poco tempo un fenomeno globale?
Basiamoci sui fatti, cominciamo col dire che Greta è figlia della celebre cantante Malena Ernman – che nel 2009 partecipò anche all’Eurovision. Sui social vanta una pagina facebook intorno ai 200.000 like. A distanza di soli quattro giorni dalla prima protesta (24 agosto 2018) pubblica un libro dal titolo Scenes from the Heart. Casualità fin troppo emblematica.
Non è finita, la strategia di marketing sarebbe fin troppo banale se fosse finalizzata alla promozione di un semplice libro da parte della madre. Capita quindi che alla giovane Greta Thunberg e alla celebre madre si affianchi anche un terzo personaggio: Ingmar Rentzhog, esperto di marketing e pubblicità.
(La Redazione)
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