Sbarchi clandestini, continua l’impennata: a settembre quasi 2500

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Sbarchi clandestini, continua l'impennata: a settembre quasi 2500

Redatto da Oltre la Linea.

La situazione degli sbarchi di clandestini sembra andare in una direzione nuovamente degenerativa. Oltre 2500 gli attracchi nel mese di settembre 2019, un aumento del 150% rispetto ai 947 dello stesso mese del 2018. Già verso la fine del mese avevamo registrato una crescita triplicata del fenomeno, nelle settimane immediatamente successive alla caduta del governo gialloverde e del ministero di Salvini agli Interni.

Sbarchi di clandestini: il boom

Secondo i dati diffusi dall’Ansa, il mese di settembre è stato quello dei record: in nessun altro periodo dell’anno si è avuto un numero simile di arrivi: 2.497 la cifra precisa, da sola corrispondente a un terzo dei 7.637 migranti complessivamente arrivati in tutto il 2019. Come al solito, nazionalità di provenienza “ambigue”: in testa i tunisini (2.175), poi i pakistani (922), gli  ivoriani (864) e gli algerini (771). I minori non accompagnati sono 1.011.

Sbarchi fantasma in testa

Gran parte degli sbarchi sono “autonomi” o “fantasma”, ovvero non provienienti dalle “classiche” ONG. Le imbarcazioni eludono i controlli e gli stessi passeggeri spesso fanno perdere le proprie tracce.  Secondo il Giornale, “a Capobianco, nell’agrigentino, ad esempio, lunedì è stato trovato un barcone abbandonato, e a Torre Salsa sono stati rintracciati 9 tunisini, ma si ritiene ce ne fossero altri. Tra sabato e lunedì solo a Lampedusa ci sono stati 11 sbarchi con oltre 200 migranti. Gli ultimi arrivati sono 51 stranieri intercettati in mare dalla Guardia costiera al largo di Lampedusa, il cui hotspot, con circa 250 ospiti, ha superato la capienza massima di 95 posti”.

Il meteo buono e la fase politica ambigua hanno incentivato ulteriormente il fenomeno. E ovviamente i porti spalancati, le concessioni alla Ocean Vikings, stranamente il nuovo attivismo delle ONG.

Clandestini in rivolta al Cpr di Trapani

Nessuno li smuove, a quanto parre. Al Centro di Permanenza e Rimpatrio di Trapani “Milo” i clandestini si sono addirittura rivoltati. E qualcuno di loro è pure scappato. Due settori della struttura distrutti, danni notevoli. Consolazione, nessun ferito tra i poliziotti. Nel frattempo 15 tunisini hanno circolato indisturbati per l’Italia. Niente soldi, niente documenti. Solo l’ordine del questore di lasciare il Paese entro 7 giorni.

Dai palazzi governativi il ministro Lamorgese tace, ma qualche volta gioca con i numeri e la spara grossa per salvarsi: “Abbiamo registrato un aumento degli sbarchi autonomi, in particolare dalla Tunisia. Ma il trend nel 2019 è in calo del 63%: 7.783 contro 21.112 del 2018”. Una frase senza alcun senso, dal momento che l’aumento degli arrivi da quando il nuovo governo è in carica è incontestabile, e non è certamente puntando su un totale ovviamente più basso che si esce dal tunnel.

(la Redazione)

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