“Trump vuole porre fine alle guerre e io sono con lui” dice Rand Paul



Redatto da Oltre la Linea.

Rand Paul appoggia Donald Trump nella scelta di ritirare gli Usa dalla Siria. Mentre è cominciato il ritiro delle milizie curde in Siria dal sulla base dell’accordo raggiunto oggi fra Mike Pence e il presidente turco Erdogan, il Senatore Rand Paul spiega su Usa Today perché appoggia la decisione del Presidente Usa. «Il presidente Donald Trump ha fatto una campagna per una politica estera molto specifica. “America First” ha le sue radici nelle politiche meno interventiste dei nostri Padri fondatori».

L’allora candidato Trump, prosegue Rand Paul, «disse spesso che la guerra in Iraq era un errore e che eravamo in troppi posti nel mondo e per troppo tempo. Arrivati al 2019, il presidente ora sta proseguendo nel fermare le “guerre senza fine”. Io sto con lui. L’idea che il nostro Presidente possa prendere questa decisione da questa prospettiva è importante e tanto attesa. Praticamente ogni Presidente della mia vita è finito in un nuovo conflitto o nell’estensione e nell’espansione di quelli vecchi. In particolare, negli ultimi 18 anni, dall’Iraq alla Libia alla Siria, gli ex presidenti hanno vissuto una brutta disavventura dopo l’altra».

La guerra civile siriana fu un disastro fin dall’inizio, con il senatore Lindsey Graham, RS.C., e l’allora segretario di stato Hillary Clinton che sostenevano le armi che andarono agli estremisti sunniti, il che permise alla guerra di continuare abbastanza a lungo da produrre centinaia di migliaia morti e milioni di sfollati.

Rand Paul, io sono con Trump

Iraq. Afghanistan. Ora la Siria, sottolinea Rand Paul. «Sentiamo che la nostra presenza potrebbe essere necessaria per decenni. A che scopo? Cosa speriamo accada in quel periodo? Io, per esempio, non vedo quale sia il nostro interesse nazionale nel sorvegliare il Medio Oriente. Per fortuna, nemmeno il presidente Trump».

La sua azione coraggiosa di rimuovere le nostre truppe dalla Siria è la continuazione della sua politica di lasciare quella guerra civile. Ha cercato di sconfiggere lo Stato islamico e lo ha fatto. Ciò che resta è una battaglia lunga decenni tra turchi, curdi e siriani che non possiamo risolvere.

Rand Paul: Mandereste vostro figlio a 700 chilometri di distanza?

Ogni decisione ha un prezzo. Saresti disposto a mandare tuo figlio o tua figlia tra due eserciti a 7000 miglia di distanza come uno scudo umano? Io non vorrei. Per coloro che vogliono restare, venite al Congresso. Diteci, per cominciare, verso chi dichiarereste guerra. Il nostro alleato NATO in Turchia? I curdi? Siria? Nessuno può rispondere perché non c’è un chiaro interesse degli Stati Uniti e nessuna necessità per le nostre truppe. Questo è lo standard del presidente Trump e lo sostengo

Trump e l’accordo con Erdogan in Siria

Entro 120 ore, ovvero cinque giorni, le milizie curde in Siria si ritireranno dal confine con la Turchia. Una volta concluso quello curdo, sarà la volta del ritiro turco dall’area. “Il ritiro – ha spiegato Pence – è già iniziato e andrà avanti. Ypg ci ha garantito che si ritirerà dall’area. Il presidente Trump è grato al presidente Erdogan. La priorità di entrambi è stata quella di evitare la morte di innocenti. L’intesa tra i nostri due Paesi è totale e ora lavoreremo insieme alla costituzione e alla gestione della safe zone”. “La Turchia – ha aggiunto – ha accettato di non effettuare alcuna operazione militare verso Kobane. Abbiamo trovato un’intesa per risolvere l’impasse in maniera pacifica. Con la Turchia condividiamo la stessa idea di lotta all’Isis, e proseguiremo su questa strada allo stesso modo condividiamo la necessità di garantire il ritorno dei civili nella regione e favorire la convivenza tra le minoranze presenti nella medesima area”.

A quanto pare hanno davvero ragione Rand Paul e Donald Trump

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